Introduzione
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LETTERATURA
AD AGELLUM
NUM 8
INTRODUZIONE
INTRODUZIONE
Vede finalmente la luce un nuovo numero di “Ad Agellum”, il quaderno di
divulgazione storica della Commissione di Storia del Comune di Aiello
del Friuli, che comunque, dal primo numero del 2008, ha già al suo
attivo sette uscite prima di questa, ricevendo sempre un buon
apprezzamento e suscitando un notevole interesse intorno a sé.
Sono comunque trascorsi cinque anni dall’ultima presentazione. Certo un
lungo lasso di tempo, ma non è stato un periodo facile anche per la
presenza della pandemia di COVID-19 e questo ha indubbiamente rallentato
il lavoro per le necessità di segregazione e distanziamento, per la
chiusura di tanti archivi e biblioteche, ma non lo ha interrotto del
tutto e qui si vedono i frutti di ciò.
Ora a un’emergenza (poi non del tutto superata) se ne è aggiunta
un’altra ancor più problematica e ci si domanda se in tempo di guerra o
di minaccia di guerra abbia un senso interessarsi del nostro passato. Se
il presente è incerto e il futuro ancor di più, guardare anche al
passato non è gioco ozioso. Comunque, al di là del piacere di conoscere
fatti interessanti, un insegnamento se ne ricava sempre. Come vedrete,
diversi articoli trattano di guerre che hanno toccato il nostro
territorio. In realtà, però, e lo si vede oggi, questi insegnamenti non
sono affatto capiti: nonostante gli orrori del passato la guerra, anche
se non viene chiamata così, resta per alcuni l’unica soluzione, sulla
pelle di tanti. Dunque, in questo numero abbiamo tre contributi che
trattano della Grande Guerra, che tanto impatto ha avuto nelle nostre
zone.
Andrea Amico (che salutiamo per la prima volta sulle nostre pagine)
parla dei suoi inizi, anzi della sera prima che cominciasse tra l’Italia
e l’Austria-Ungheria.
Gianluca Comar, che già molto si è interessato di argomenti aeronautici
legati a quel conflitto (pensiamo, tra l’altro, all’articolo sull’aereo
abbattuto ad Aiello nel marzo 1917 pubblicato su “Ad Agellum” 2011)
ricorda le vicende di un idrovolante caduto a Cassegliano nel 1916
mentre Gianluca Tramontini ci parla di due fratelli aiellesi Antonio,
morto nel 1915 a Budapest, ed Ettore Tramontini, soldati nelle vicende
del Primo conflitto mondiale.
Anche l’arco temporale che abbraccia lo studio di Maria Masau Dan si
conclude con la Grande Guerra, pure se comprende vicende e situazioni
tratte dalle lettere del gastaldo del conte Maniago a Nogaredo
riferentisi ad anni precedenti. Anche in questo caso si tratta di una
prima volta sulle pagine di “Ad Agellum”. Una presenza che salutiamo con
particolare piacere conoscendo il suo apprezzato lavoro di ricerca in
campo storico-artistico e le sue attive e proficue direzioni della
Galleria “Spazzapan”, dei Musei provinciali di Gorizia e del Museo
Rivoltella di Trieste. Stefano Perini ricorda l’accenno che il letterato
cinquecentesco Ercole Partenopeo fa ad Aiello in un suo libro sul
Friuli.
Gianpaolo Chendi ci porta invece a Moruzzis piccolissima località della
Bassa Friulana orientale, ma interessante per le sue vicende storiche,
tra le quali l’essere stata una minuscola enclave veneziana in
territorio asburgico.
Laurino Nardin parla del cimitero di San Vito al Torre, trovandovi la
memoria recente della comunità attraverso l’analisi delle epigrafi
tombali. Come si vede in questo caso e in altri precedente-mente
ricordati, “Ad Agellum” non tratta solamente argomenti riguardanti il
Comune di Aiello, ma è aperto a tutto il territorio contermine con cui
esso è strettamente connesso: la storia non si ferma certo ai confini
comunali.
Di ambito aiellese è però il contributo di Gianluca Tramontini sul sito
archeologico della località “Cjarandis”. Sito di notevole intereresse e
la cui analisi riporta a un campo di ricerca, quello archeologico, al
quale “Ad Agellum” è stato sempre attento, considerato il vasto e
documentato lavoro svolto negli anni da tanti appassionati aiellesi su
questi temi. A tempi contemporanei ci riporta il ricordo dell’attività
del Gruppo Missionario aiellese, opera di Andrea Beliavite e Giuseppe
Baldas (già stati parroci di Aiello e il primo anche sindaco). Il
racconto di un grande impegno di molte persone per sostenere le
benefiche iniziative sviluppate dalla diocesi di Gorizia in Costa
d’Avorio. Del mondo dell’emigrazione di fine Ottocento tratta il lavoro
di Stefano Perini riguardante un disastro ferroviario in cui perirono
diversi emigranti di ritorno dal Sud America e in cui sembrò essere
coinvolto anche un aiellese.
Ancora Stefano Perini è l’autore di una storia dell’Uttano, la località
del territorio di Joannis già possesso del monastero di Moggio,
giurisdizione degli Strassoldo e al centro di diatribe tra la Repubblica
di Venezia e gli Asburgo in merito alla sua appartenenza. Conclude il
numero presente la tradizionale rubrica di recensioni e segnalazioni,
piuttosto corposa sia per il tempo passato dalla precedente sia per la
presenza di una buona produzione di testi che in un modo o in un altro
riguardano il nostro territorio. Da segnalare inoltre la documentazione
iconografica che accompagna tutti gli articoli, a rappresentare
anch’essa un elemento di approfondimento e spiegazione.
Un ringraziamento al Comune di Aiello del Friuli per aver continuato,
pur nel mutare delle amministrazioni, a sostenere “Ad Agellum” e
la Commissione di Storia, evidentemente credendo che l’attività di
indagine e divulgazione storica, relativa in particolare alle nostre
località, sia un elemento importante per conoscere le nostre radici e
costruire la nostra comunità. Un sentito grazie ad Alfredo Furlan per il
fondamentale lavoro di redazione e impaginazione. Gli articoli che
compongono il volume sono di argomento diverso e toccano epoche diverse:
speriamo siano d’interesse per il lettore.
Stefano Perini
Il coordinatore della
Commissione Comunale di Storia
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