Mulino Collavin o di Novacco

 

 

 

Da Aiello partono le silenziose rogge di risorgiva e a tratti cominciano a cantare con le ruote dei mulini, quello di Novacco a inizio ‘900 ne possedeva ben sette ed era perciò il più importante ed anche il più  antico degli altri tre mulini: Miceu, Tininin, Sardon, tutti ormai “scomparsi” ma vivi ancora nella toponomastica e nella memoria collettiva.Esistente sulla roggia Barisada e di origine probabilmente medioevale, dato che nel 1166 è segnalato un Roberto di Novach e che questa località ha avuto importanza esclusivamente proprio proprio per la peresenza del mulino. Esso era possesso della famiglia Strassoldo e solo nel 1822 fu venduto ad altro proprietario: Gabriele Ponton. La figlia di costui, maritata Collarini, lo lasciò in eredità ai figli. Nel mulino nacque, nel 1862, il pittore Arturo Collarini, assai conosciuto per le sue qualità pittoriche nella buona società friulana di fine Ottocento. Nel suo momento di massimo splendore il mulino macinava con sette ruote e l’edifici molitorio, in pietra e sasso del Torre, fu ampliato proprio nel secolo XIX, mentre accanto ad esso esiste la vecchia casa dei mugnai. Oggi ben restaurato, questo edificio risale al secolo XV e trova nel rustico, ma elegante, portico a tre arcate con muro a scarpa uno dei suoi elementi più caratteristici. La cornice superiore porta i mattoni disposti a spigolo elemento tipico delle costruzioni più antiche.

 

 

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